Dopo aver vissuto un’esperienza di parto “non proprio ideale” con il mio primo figlio, nonostante una gravidanza meravigliosa e sana, ho capito che volevo che la mia seconda gravidanza e il parto fossero qualcosa di completamente diverso. Diverse istituzioni e professionisti a Roma, forse in Italia in generale, tendono a trattare l’intera esperienza della gravidanza come qualcosa di abbastanza “medicalizzato”, in cui la futura madre non è realmente responsabile o addirittura consapevole di ciò che sta accadendo o di quali sono le varie opzioni: visite rigorose, esami del sangue senza fine e, infine, un’esperienza lavorativa piuttosto aggressiva in cui i futuri genitori vengono catapultati in una nuova fase della loro vita, la più importante, senza avere nemmeno la possibilità di dare voce alle loro preoccupazioni o desideri.
Quando sono rimasta incinta del mio secondo figlio, ero determinata a cambiare il corso degli eventi, a prendere la mia vita, il mio corpo e la vita del mio nuovo bambino nelle mie mani e ho cercato un approccio più “umano” e olistico. Volevo che questa nuova gravidanza fosse un’esperienza di vita, un’opportunità di crescita per la mia famiglia e alla fine volevo essere responsabile della nascita di mio figlio e entrare nella fase postnatale pienamente consapevole e in contatto con il mio corpo. Una volta capito viagra originale esattamente quello che volevo, sono riuscito a trovare le persone giuste che mi aiutassero in questa impresa: il mio ginecologo e il mio ostetrico, i miei angeli per così dire! Professionisti meravigliosi e dedicati con i quali ho potuto sentirmi completamente protetto e al sicuro e di cui mi sono fidato senza riserve. Avere l’esperienza del parto da film è davvero possibile, anche in Italia dove molte donne credono ancora che gravidanza e propecia on line parto siano uguali a condizione medica e dolore.
Quando è nato il mio secondo figlio, le mie prime parole al mio ostetrico sono state: “Mi dispiace tanto di non aver potuto vivere un’esperienza così meravigliosa con il mio primo”. Ma poi di nuovo, se non avessi avuto quell’esperienza forse non avrei mai saputo la differenza, non avrei mai saputo che una donna incinta ha il diritto di conoscere tutti i cambiamenti in atto nel suo corpo, di fare delle scelte e di essere autorizzata durante tutte le fasi della gravidanza che portano alla nascita e all’assistenza postnatale. Spero che la mia esperienza aiuterà altre donne a sentirsi più sicure dell’esistenza dell’esperienza natale e postnatale “perfetta”, bisogna solo avere il coraggio di dare voce ai propri bisogni e lavorare per soddisfarli.